Il Comitato nazionale ritiene che la procedura avviata dalla SSR non sia una vera consultazione e critica le modalità promosse dalla SSR.
Mancano troppe informazioni per presentare alternative efficaci e presentare proposte serie per evitare i licenziamenti.
SSM critica anche la forma in cui è stata proposta la procedura di consultazione: un questionario anonimo con domande prestabilite impedisce ai collaboratori e alle collaboratrici di avere un vero confronto collettivo sui licenziamenti e le ristrutturazioni e sulle possibili soluzioni per attenuare l’impatto sul personale.
Per questo motivo, il Comitato nazionale ha deciso di intervenire presso la direzione della SSR e di chiedere una modifica della procedura. La procedura di consultazione potrà essere avviata solo quando sarà chiaro quanti posti di lavoro saranno soppressi, si avranno delle indicazioni su quali sono i settori coinvolti e su quali basi sono state prese le decisioni. Contrariamente all'attuale procedura di consultazione, ci aspettiamo che siano messe a disposizione dell'SSM e dei collaboratori e delle collaboratrici della SSR informazioni dettagliate.
Poiché, secondo quanto dichiarato dalla SSR, i licenziamenti avverranno in due fasi, SSM propone che siano effettuate due consultazioni.
L'SSM chiede inoltre che la procedura di consultazione consenta lo scambio di opinioni sia tra i collaboratori e le collaboratrici, così come tra il sindacato, i suoi membri, così da potere elaborare insieme proposte e presentare alternative ai licenziamenti.
A questo stadio, tuttavia, una cosa è certa: l’SSM non può partecipare alla procedura di consultazione così come presentata dalla SSR.