
Il Comitato del Sindacato Svizzero dei Media (SSM), sezione della Svizzera italiana, ha inviato oggi una lettera ufficiale a tutti i rappresentanti politici eletti della Svizzera italiana – a livello federale, cantonale e a tutti i Municipi – per fornire un quadro aggiornato e approfondito sulla situazione della RSI e, più in generale, del servizio pubblico radiotelevisivo.
Negli ultimi mesi si sono sovrapposti piani di risparmio, modifiche legislative e iniziative popolari che rischiano di compromettere radicalmente la qualità, l’autonomia e la stessa esistenza della produzione radiotelevisiva nella Svizzera italiana.
Il rapido susseguirsi di notizie ha generato comprensibile confusione, rendendo difficile una lettura complessiva e coerente della posta in gioco. Con questa lettera, SSM intende contribuire a fare ordine e chiarezza.
Nel documento, allegato qui sotto, SSM evidenzia:
- l’impatto concreto del piano di risparmio 2023–2027 della SSR (oltre 12 milioni di franchi e 50 posti di lavoro in meno alla RSI solo tra il 2024 e il 2025);
- le conseguenze attese dalla decisione del Consiglio federale di ridurre il canone a 300 franchi;
- i rischi drammatici per la Svizzera italiana legati all’eventuale approvazione dell’iniziativa “200 franchi bastano”, che dimezzerebbe il budget della SSR.
Una lettera per informare con chiarezza e responsabilità.
Il sindacato si rivolge a tutte e tutti le e i rappresentanti, al di là degli schieramenti politici, per invitare a una riflessione documentata e consapevole. In gioco non c’è un’opinione o una battaglia ideologica: c’è il futuro di un’infrastruttura culturale, economica e sociale fondamentale per la Svizzera italiana.
SSM si rende disponibile fin da subito per momenti di confronto e approfondimento con partiti, gruppi parlamentari, commissioni o rappresentanti interessati.