
Difendiamo la nostra RSI. Difendiamo il servizio pubblico che unisce la Svizzera
In un paese plurilingue e geograficamente frammentato come la Svizzera, il servizio pubblico radiotelevisivo è molto più di un media: è uno strumento fondamentale di coesione nazionale, di accesso all’informazione indipendente e di valorizzazione delle culture locali.
La RSI (Radiotelevisione Svizzera di lingua Italiana) e, più in generale, la SSR operano quotidianamente per garantire un’offerta in quattro lingue nazionali, libera da pressioni commerciali o algoritmi stranieri. Raccontano la Svizzera da dentro, con la sensibilità di chi ne conosce le sfumature, la storia, le tensioni e le speranze.
Cultura, cinema, territorio: un ecosistema da proteggere
Il servizio pubblico sostiene la cultura Svizzera in tutte le sue forme: dalla musica popolare ai festival internazionali, dalle lingue minoritarie ai film prodotti localmente. Un esempio emblematico è il Festival del Film di Locarno, un evento culturale di rilevanza mondiale, ma con solide radici nel tessuto locale, che da anni beneficia del sostegno della RSI e della SSR.
Lo stesso vale per la produzione audiovisiva indipendente in Ticino e in tutta la Svizzera: senza un committente pubblico forte, molte storie, molte immagini e molte voci semplicemente non troverebbero spazio.
RSI è voce, lavoro e identità per la Svizzera italiana
Dietro la RSI ci sono centinaia di lavoratrici e lavoratori: giornalisti, tecnici, autori, montatori, cameraman, amministrativi. Donne e uomini che, con passione e competenza, danno vita a un servizio fondamentale per la Svizzera italiana.
Ma la RSI è anche una scuola di mestiere, un riferimento formativo e professionale, uno dei principali attori culturali e occupazionali della regione.
Tutto questo grazie al canone
Il canone radiotelevisivo è la linfa vitale del servizio pubblico. Ridurlo drasticamente significa colpire duramente la RSI, i suoi contenuti, i suoi posti di lavoro e la sua capacità di raccontare e rappresentare il Paese.
Dimezzare il buget della SSR significherebbe di fatto cancellare buona parte della produzione radiotelevisiva nella Svizzera italiana, con gravi conseguenze per l’informazione, la cultura e il lavoro nella nostra regione.
Sarebbe un danno non solo per i media pubblici, ma per tutto il patrimonio economico, culturale, informativo e democratico della Svizzera.
Difendiamo insieme la RSI
In un’epoca dominata da piattaforme globali e contenuti omologati, la RSI rappresenta una voce autentica, plurale e radicata. Per questo va sostenuta, rafforzata e difesa.
La RSI è la nostra. Difendiamola.
