La SSR deve assicurarsi che tutti i dipendenti abbiano trovato una soluzione vivibile e compatibile con gli impegni famigliari in questa situazione di emergenza. Il versamento dei salari deve essere garantito in ogni caso. In questo periodo di incertezza il rischio non deve in alcun modo pesare sulle spalle del personale.
Il datore di lavoro deve prendere sul serio la protezione della salute e i bisogni del suo personale, dando informazioni regolari e prendendo tutte le misure appropriate, in particolare, qualora è necessario, fornendo materiale di protezione.
In particolare, i lavoratori dei media che lavorano sul territorio a diretto contatto con la gente, fornendo così alla popolazione svizzera le informazioni più importanti, devono proteggersi adeguatamente. Se delle misure di protezione specifiche non sono possibili per mancanza di materiale appropriato, l’azienda deve rinunciare a tutti i servizi che non sono prioritari. I dipendenti sono invitati ad informare immediatamente i loro superiori delle loro preoccupazioni sul posto di lavoro.
L’SSM chiede che tutte le misure siano prese per proteggere la salute del personale, garantire l’impiego e salvaguardare i diritti dei dipendenti. Nelle prossime settimane dobbiamo tutti concentraci sull’essenziale e sostenerci a vicenda.
Telelavoro
Il datore di lavoro deve rendere possibile il telelavoro a tutte le persone la cui attività lo permette. Invitiamo tutti coloro che possono svolgere il loro lavoro a domicilio di restare al proprio domicilio.
La salute prima di tutto
Dovete rimanere a casa e dichiaravi malati se si manifestano dei sintomi corrispondenti a quello del COVID-19. Oppure abbandonare immediatamente il posto di lavoro se siete fuori casa. Se qualcuno malgrado presentasse dei sintomi di questo tipo dovesse venire al lavoro dovete chiedere che abbandoni il luogo immediatamente.
Per maggiori informazioni l’autorità del Cantone Ticino, prima di utilizzare la Hotline Coronavirus, invita a consultare il sito: www.ti.ch/coronavirus
I tuoi diritti
Ho meno lavoro per via della pandemia
Il datore di lavoro non può obbligare i dipendenti a compensare le ore supplementari in caso di pandemia. Questa la posizione della Segreteria di Stato dell’economia (SECO) che fa riferimento all’art. 321 al. 2 CO:
« … un datore di lavoro non può costringere un lavoratore a compensare le ore straordinarie. La compensazione del lavoro straordinario mediante un congedo presuppone il consenso del datore di lavoro e del lavoratore. Essi devono accordarsi sul principio della compensazione, sul momento esatto e sulla durata del congedo. Il datore di lavoro deve poter dimostrare l’assenso del lavoratore”
La stessa procedura di applica anche per l’orario flessibile
La situazione mi obbliga a lavorare di più
In caso di pandemia il datore di lavoro ti può richiedere ore straordinarie. Anche qui la SECO si rifà all’art. 321c cpv. 1 che stipula che il lavoratore può essere tenuto a prestare un tempo di lavoro maggiore di quello previsto nel contratto quando le circostanze lo giustificano. Se la pandemia provoca una perdita considerevole di manodopera, il fatto che i lavoratori prestino ore suppletive è giustificato. Occorre tuttavia prendere in considerazione la loro situazione personale, e in particolare le loro responsabilità familiari.
Conseguenze per la chiusura degli asili nido e delle scuole
I genitori devono occuparsi dei loro figli, conformemente all’art. 276 del Codice civile. Si tratta quindi di un obbligo legale. Se una persona è impedita a lavorare senza colpa da parte sua, il datore di lavoro è tenuto a versargli il salario per un periodo limitato, conformemente all’art. 324a CO.
Il CCL prevede comunque all’art. 34.1 lett. a) fino a 5 giorni. Da comunicazione interna SSR, questo non è messo in discussione.
Anche se i genitori devono darsi da fare per evitare ulteriori assenze, si deve tenere presente che, in caso di pandemia, dei bisogni eccezionali si manifestano, in particolare l’assistenza alle persone anziane e altre forme di cure collettive (per esempio cura congiunta dei figli con altri genitori). In questo caso il datore di lavoro deve far prova di flessibilità e correttezza.
Divieto alle vacanze
Il differimento di vacanze già convenute può essere giustificato unicamente da motivi gravi. Tuttavia le esigenze urgenti e impreviste dell’azienda possono costringere i lavoratori ad accettare un differimento delle vacanze. In tal caso questo cambiamento deve essere comunicato ai lavoratori al più presto.
Il datore di lavoro deve indennizzare il collaboratore per la perdita subita prendendo a carico i costi delle vacanze già riservate, nella misura in cui queste rimangono possibili, tenuto conto della crisi sanitaria.
Vacanze obbligatorie
Se il datore di lavoro manda a casa i lavoratori, la situazione rientra tra i casi di rischio aziendale, pertanto il datore di lavoro deve riconoscere il salario ai propri dipendenti. In questo caso non può imporre le vacanze, ma unicamente concordarle con il dipendente.
INFORMAZIONI SUPPLEMENTARI:
Per domande sulla prevenzione, misure e nuovi sviluppi, puoi consultare la pagina dell’ufficio federale dalla sanità pubblica (UFSP).
Anche l’SSM da il suo contributo alla lotta contro il virus evitando i contatti personali. Per ogni esigenza siamo acessibili e raggiungibili ai recapiti seguente:
Segretariato SSM
ssmlugano@ticino.com
Telefono: 091 966 66 31
Renata Barella: renata.barella@ssm-site.ch
Rolando Lepori: rolando.lepori@ssm-site.ch
Danilo Catti: danilo.catti@ticino.com