Da un lato la delegazione del personale accoglie con favore i miglioramenti nel campo della conciliazione tra lavoro e famiglia; con l'introduzione di un nuovo congedo all'entrata in vigore della nuova legge federale per sostenere i familiari assistenti, e l'estensione della durata del congedo maternità a 18 settimane e del congedo paternità a 20 giorni, un miglioramento di cui i quadri godono già dal 1° gennaio 2020. L’SSM si rammarica, tuttavia, che la SSR non abbia esteso lo sforzo di equità anche ai colleghi con contratti individuali (C).
D'altra parte, i vostri rappresentanti constatano la difficoltà di progredire sulle questioni prioritarie per il personale, cioè il sistema salariale e il campo di applicazione (chi ha diritto al CCL).
Un sistema salariale senza una politica salariale
La delegazione SSM ha presentato argomenti solidi e quantificati per dimostrare i problemi del sistema salariale.
L’SSM accoglie con favore la proposta del datore di lavoro di aumentare il salario minimo, ma osserva che questa misura non offre una soluzione al problema della lentezza dell'evoluzione dei salari, che mina la motivazione del personale.
L'SSM sostiene una forma flessibile di regolamentazione che lascia al datore di lavoro un margine di manovra accettabile e allo stesso tempo fornisce una salvaguardia contro un'eccessiva stagnazione dei salari. Per sviluppare un tale modello, l’SSM ha proposto alla delegazione SSR di costituire un gruppo di lavoro paritetico.
Finora non è stato possibile raggiungere un consenso su come procedere su questa questione cruciale. L’SSM sta considerando un incontro con il CdA della SRG per spiegare la posizione sindacale, che potrebbe aiutare a chiarire il mandato della delegazione della SSR.
Troppe restrizioni all'accesso al CCL
La delegazione SSM ha redatto una lista dei casi in cui i colleghi integrati nell'organizzazione del lavoro quotidiano, a volte da molti anni, che sono tenuti fuori dal CCL dalla politica restrittiva della SSR: falsi privati, personale temporaneo, dipendenti di società terze che lavorano esclusivamente per la SSR, ecc.
L’SSM continua a cercare di far valere i diritti previsti dal CCL, in particolare il criterio del 30% del volume di lavoro, che è minato dalla cosiddetta direttiva “blocco delle capacità" e da una crescente tendenza all'esternalizzazione del lavoro.
L’SSM accoglie con favore un'apertura nel campo del controllo dell'applicazione del CCL con il miglioramento del funzionamento di un organismo già esistente: la Commissione di partenariato sociale e di conciliazione (CPC).
I temi prioritari per i datori di lavoro, come la revisione degli articoli sulla formazione e il perfezionamento professionale o il lavoro delocalizzato (telelavoro), sono stati oggetto di discussioni costruttive. D'altra parte, la delegazione SSM ha respinto fermamente qualsiasi deterioramento delle condizioni materiali (indennità e spese).
Il prossimo incontro avrà luogo l'11 marzo.