
Nell’2018, l’«Iniziativa No Billag» è stata clamorosamente respinta con il 71,6% dei voti. La popolazione ha manifestato chiaramente il proprio sostegno al servizio pubblico radiotelevisivo in Svizzera.
Per poter prendere decisioni politiche, i cittadini e le cittadine hanno bisogno di media che presentino, spieghino e contestualizzino le molteplici posizioni senza lasciarsi influenzare da interessi politici o economici, criticando e monitorando le mosse dei potenti.
Le iniziative «No Billag» e «200 franchi bastano» rappresentano attacchi diretti non solo contro la SRG SSR, ma anche contro il diritto costituzionale della popolazione ad un’informazione libera e diversificata, garantita da un settore mediatico funzionante.
Il Consiglio federale ha respinto l’iniziativa «200 franchi bastano». Tuttavia, con il pretesto di «evitare il peggio», attraverso una modifica a livello di ordinanza intende comunque indebolire drasticamente il servizio pubblico mediale in Svizzera, disconoscendo il contenuto del mandato conferitogli dalla popolazione e senza attendere l’esito della votazione popolare sull’iniziativa «200 franchi bastano». L’Assemblea dei/delle delegati/e del sindacato SSM ritiene che il comportamento del Consiglio federale sia negligente e altamente pericoloso.
Fortunatamente, un’ampia maggioranza degli attori coinvolti nella procedura di consultazione respinge fermamente questo approccio. Anche le due Commissioni parlamentari competenti si sono espresse senza voti contrari contro la proposta del Consiglio federale. Persistendo in questa linea, il Consiglio federale agirebbe in maniera incomprensibile e contraria ai principi della democrazia.
I delegati e le delegate dell’SSM esortano il Consiglio federale a:
- prendere sul serio le posizioni nette di coloro che criticano la riduzione del canone radiotelevisivo e il modo di procedere del Consiglio federale,
- non avviare ulteriori misure di smantellamento del servizio pubblico dei media,
- adoperarsi senza riserve e con tutti i mezzi disponibili contro l’iniziativa «200 franchi bastano» e contro ogni attacco volto a indebolire il servizio pubblico dei media e l’intero panorama mediatico svizzero.