
Nonostante le cospicue entrate, il Consiglio federale prevede disavanzi strutturali a partire dal 2027. Per contrastare questa tendenza, intende applicare, tra le varie misure, anche tagli nel settore dei media. Per raggiungere l’obiettivo di risparmio di 91,4 milioni di franchi all’anno, il pacchetto di misure prevede:
- La soppressione del contributo al finanziamento dell’offerta giornalistica della SSR destinata all’estero
- La riduzione dei sostegni finanziari indiretti alla stampa
- L’eliminazione dei contributi federali alla formazione delle professioniste e dei professionisti di programma
- La cancellazione dei contributi alla diffusione di programmi radiotelevisivi nelle regioni di montagna
Occorrono misure per rafforzare i media, non tagli!
Il Sindacato svizzero dei media si oppone con fermezza a queste proposte. In un contesto in cui i media sono sotto un’enorme pressione economica e in cui la disinformazione mirata non fa che aumentare, il giornalismo indipendente e il servizio pubblico mediatico rivestono un ruolo essenziale per la democrazia. Proprio ora c’è bisogno di un finanziamento assicurato e non di misure di risparmio che aggravino ulteriormente la situazione.
Rinunciare all’offerta giornalistica destinata all’estero: un danno irreparabile
L’SSM considera particolarmente inopportuna e grave la prevista soppressione del contributo federale al finanziamento del servizio internazionale della SSR. Questa offerta giornalistica include le piattaforme online swissinfo.ch (disponibile in 10 lingue) e tvsvizzera.it (in lingua italiana) nonché la partecipazione ai programmi delle emittenti internazionali TV5MONDE (in lingua francese) e 3sat (in lingua tedesca).
Pressione sul sostegno alla stampa, alla formazione e alle regioni di montagna
Sopprimere i contributi federali alla formazione e al perfezionamento delle professioniste e dei professionisti di programma è, secondo l’SSM, una scelta priva di lungimiranza, che rischia di compromettere in modo duraturo la qualità del lavoro giornalistico. L’SSM si oppone inoltre alla soppressione dei già modesti contributi federali alla diffusione di programmi radiotelevisivi nelle regioni di montagna. Il previsto trasferimento dei costi alle emittenti private non è accettabile. La stampa associativa e delle fondazioni svolge un ruolo importante nella diffusione di informazioni presso ampie fasce della popolazione. Abolire i contributi significa indebolire la diversità dei media e compromettere la pluralità delle opinioni. Inoltre, il Parlamento si è espresso chiaramente a favore del mantenimento di questi sussidi e dell’ampliamento della promozione indiretta della stampa. L’SSM si aspetta che il Consiglio federale rispetti questa decisione.
Il testo integrale della posizione dell’SSM è disponibile in formato PDF.