
Dopo la bocciatura del pacchetto di misure a favore dei media da parte degli elettori (13 febbraio 2022) i Consiglieri agli Stati Bauer e Chassot hanno entrambi presentato delle iniziative parlamentari volte ad attuare gli aspetti indiscussi del pacchetto: un innalzamento della quota del canone radiotelevisivo a favore dei programmi locali e regionali (dall’attuale 4-5 % al 6-8 %) e misure di promozione dei media elettronici, tra cui la formazione e l’aggiornamento dei lavoratori nei media, l’autoregolazione del comparto e il sostegno delle agenzie di stampa. L’SSM condivide gli obiettivi di fondo delle due iniziative, ma ritiene che sia necessario adeguarne la proposta:
Articolo 40:
L’art. 40 cpv. 2 prevede che la quota di prelievo a carico dei concessionari sia automaticamente aumentata rispetto all’ultimo periodo di concessione in base all'inflazione. L’SSM rifiuta questo automatismo.
Articolo 76: Formazione e aggiornamento
L’SSM propone che nel piano di finanziamento siano considerate anche organizzazioni prossime al giornalismo come investigativ.ch o Öffentlichkeitsgesetz.ch: esse, infatti, contribuiscono al potenziamento del giornalismo indipendente con l’apporto di competenze specifiche e con la costruzione di preziose connessioni.
Articolo 76b: servizi forniti dalle agenzie di stampa
L’SSM propone di considerare, a tal proposito, anche altre organizzazioni che garantiscono servizi e supporto al comparto dei media. A questo gruppo appartengono quelle organizzazioni che attraverso un sostegno mirato promuovono particolari progetti di ricerca giornalistica o reportage, come per esempio JournaFONDS.
Articolo 81: indagini sull’utilizzo dei media
L’SSM sostiene gli sforzi volti a una formulazione aggiornata dell’Art. 81 cpv. 1 LRTV, affinché la fondazione Mediapulse per la ricerca sui media possa usufruire della quota proveniente dal canone radiotelevisivo non solo al fine di sviluppare e acquisire metodi e sistemi d’indagine, ma anche per garantire il funzionamento di questi ultimi.
Finanziamento e conclusioni
Il mondo dei media e la SSR si trovano da anni sotto una forte pressione. Gli oneri dovuti all’iniziativa popolare «200 franchi bastano!» e alla revisione parziale dell’ordinanza sulla radiotelevisione del 19 giugno 2024 aggravano questa situazione. A causa degli sgravi fiscali è in particolare la SSR a dover fronteggiare tagli di grande portata; si prevede infatti una diminuzione del suo budget di 270 milioni di franchi entro il 2029.
La revisione parziale della LRTV dovrebbe essere finanziata con fondi tratti dal canone radiotelevisivo, laddove solo un massimo dell’1 % del gettito totale del canone può essere impiegato per le misure di finanziamento proposte.
Il sindacato dei media SSM insiste sull'importanza della stabilità finanziaria della SSR ai fini dell’adempimento del suo servizio pubblico. Tagli addizionali non possono pesare sulla SSR. Affinché la SSR possa continuare a svolgere appieno il suo mandato, una soluzione potrebbe consistere nel rinviare l’attuazione dei tagli fino al momento in cui il loro finanziamento non sia reso possibile dall’aumento del budget. In questo modo l’impatto economico gravante sulla SSR sarebbe attutito. Un finanziamento che indebolisce la SSR comporta gravi rischi per la politica democratica, in quanto essa è fondamentale per il mantenimento di un solido servizio pubblico. Un servizio pubblico di alto livello e il finanziamento del pluralismo mediatico non possono essere messi in contrapposizione.
La dichiarazione è consultabile online.