Ricordiamo che l'assemblea del personale del 3 ottobre ha presentato alla direzione della RTS una serie di proposte di risparmio alternative per evitare i licenziamenti. Ha inoltre lanciato un appello inedito alla solidarietà da parte dei quadri (vedi comunicato stampa). Sostanzialmente, la direzione ha deciso di ignorare queste proposte e di mantenere la strategia di colpire il personale. Entro il 2025 si perderanno 32 posti di lavoro, di cui 19 licenziamenti. I quadri, invece, non saranno interessati da queste misure.
Le misure di risparmio annunciate si aggiungono a quelle degli anni precedenti. È chiaro che avranno un effetto deleterio sui programmi e sulla salute dei team.
I licenziamenti non sono inevitabili
Riteniamo che la RTS abbia i mezzi per evitare questi licenziamenti nell'immediato futuro. Se necessario, attingendo ai fondi propri della SSR. Questo guadagno di tempo dovrebbe consentire un ripensamento fondamentale della struttura gerarchica. Non è pensabile che la RTS porti avanti le sue misure di riduzione dei costi sulle spalle del personale prima che tale ripensamento possa avvenire. Facendo la scelta opposta, la direzione sta aumentando il divario tra il personale soggetto al CCL e i quadri. Va ricordato che l'assemblea del personale tenutasi il 3 ottobre ha chiesto che gli eventuali esuberi decisi siano ripartiti proporzionalmente tra il personale e la dirigenza.
Il personale esprime il proprio malcontento
Giovedì 17 ottobre, alle 13.00, circa 150 dipendenti si sono riuniti davanti alla torre della RTS o collegati in remoto per esprimere il loro malcontento nei confronti dei ripetuti piani di risparmio che prendono di mira il personale preservando la struttura gerarchica. Poiché la RTS dovrà affrontare difficoltà finanziarie crescenti nei prossimi 5 anni, il personale chiede che venga avviata una revisione della struttura ben prima del 2027, come previsto dalla SSR.